Il cammino dello Sbarco in Normandia. Tappa 1: da Merville a Ouistreham

Il cammino che quest’anno abbiamo pensato di suggerire ai nostri camminatori ripercorre un tratto della Normandia nei Dipartimenti del Calvados e del Cotentin: un percorso di circa 140-160 km da diluire in 8 tappe da Caen a Saint-Mère Eglise.

Obiettivo del cammino: esplorare parte dei luoghi che, tra il 6 giugno e il 21 agosto del 1944, sono stati testimoni di una delle pagine più significative della Seconda Guerra Mondiale: l’operazione Overlord, che ha rappresentato il primo passo sostanziale per la riscossa delle forze alleate contro il dominio nazista in Europa.

I siti dello sbarco protetti dal Conservatorio del Litorale
I siti dello sbarco protetti dal Conservatorio del Litorale indicati su un pannello informativo [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY]
Sostanzialmente il cammino ripercorre un lungo tratto di costa caratterizzato da falesie e spiagge lungo il quale sono ancora numerosissime le tracce relative alle operazioni di sbarco degli alleati e al poderoso vallo atlantico che i tedeschi ritenevano inattaccabile. Inoltre, per i camminatori più o meno coinvolti e più o meno interessati agli eventi storici, musei e memoriali sono presenti ovunque per ricordare fatti, azioni e protagonisti dell’epoca.

Ma prima di iniziare il nostro cammino, diamo una ripassata al libro di storia.

Nel 1941, dopo due anni dall’inizio della guerra, Polonia, Norvegia, Danimarca, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e Francia sono occupate dalla Germania. I tedeschi attaccano anche l’Unione Sovietica arrivando alle porte di Mosca. La Gran Bretagna è l’unica nazione europea, nonostante i continui bombardamenti su Londra, che senza tregua continua a combattere contro i tedeschi sul fronte africano e in Medio Oriente. Con l’entrata in guerra degli Stati Uniti (a seguito dell’attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941), lo scenario mondiale si complica ma allo stesso tempo gli Alleati iniziano a lavorare per una strategia comune finalizzata a sbaragliare tra le potenze dell’Asse innanzitutto la Germania, la cui potenza bellica rappresentava il maggior pericolo del conflitto mondiale. Gli Alleati lavoreranno per più di due anni alla preparazione di una controffensiva su larga scala in Europa. Il 31 dicembre 1941, durante la prima grande conferenza di guerra angloamericana a Washington (nome in codice Arcadia), gli Stati Uniti danno avvio al piano Bolero, consistente nell’accentramento progressivo di forze statunitensi in Gran Bretagna, propedeutico all’invasione dell’Europa. Con la Conferenza di Casablanca (nome in codice Symbol), tenuta dal 14 al 24 gennaio 1943, si continua a pianificare la strategia degli alleati in Europa alla presenza del Presidente americano Roosevelt, del primo ministro inglese Churchill, del generale francese de Gaulle. In Marocco, Roosevelt dichiara che la guerra deve proseguire sino alla resa incondizionata delle potenze avversarie. Nel maggio del 1943, nel corso di una nuova conferenza svolta a Washington nel mese di maggio (nome in codice Trident) si inizia a pianificare per la primavera del 1944 l’invasione dell’Europea nordoccidentale col nome di Operazione Overlord (Signore Supremo). Nella Conferenza di Teheran, nel novembre 1943, i piani vemgono approvati anche da Stalin.

Ma cosa fu esattamente l’operazione Overlord? Il piano d’invasione dell’Europa dall’Atlantico, con l’obiettivo di stabilire una testa di ponte in continente da cui partire per liberare la Normandia e a seguire tutta la Francia, alleggerendo via via il fronte orientale che vedeva impegnati soprattutto i russi. Lo sbarco vero e proprio, che rappresentò una delle più significative invasioni anfibie della storia, venne chiamato Operazione Neptune. Il DDay (Jour J in francese) fu il 6 giugno 1944, quando all’alba truppe alleate aviostrasportate aprirono la strada alle fanterie terrestri che sbarcarono su cinque spiagge in un’area di 80 chilometri tra la penisola del Cotentin e la zona di Caen, i cui nomi in codice furono Gold, Juno, Sword (per il settore anglo-canadese), Omaha e Utah (per il settore statunitense).

I numeri delle forze alleate in campo furono impressionanti: per le forze navali più di 6500 navi (da sbarco, da guerra, da trasporto, ospedali ecc.) con 56.000 marinai, per le forze aeree almeno 8000 tra aerei da combattimento e alianti con più di 30.000 aviatori e piloti, per le forze terrestri 20.000 veicoli di cui almeno 1000 carri armati e circa 160.000 uomini sbarcati sulle spiagge o paracadutati dagli alianti.

Ma non si può non pensare anche alle vittime di quest’operazione impressionante: solo nel primo giorno di sbarco, gli Alleati contarono 4400 morti e circa 8000 feriti, i tedeschi 4000-9000 tra morti e feriti. Fino all’agosto del 1944 e alla liberazione di Parigi, si contarono almeno 70.000 vittime tra gli Alleati, 200.000 tra i tedeschi e 20.000 tra i civili. [n.d.r. nel riportare i numeri dello sbarco ci siamo tenuti al ribasso, essendovi fonti diverse con dati discordanti].

Siamo finalmente pronti a iniziare il racconto del nostro viaggio. Partiamo in tre (Maria Teresa, Franco e Gianluca). Dalla Gare Saint Lazare di Parigi prendiamo un treno intercity per Caen (linea Parigi-Cherbourg) e in poco meno di due ore raggiungiamo la Stazione ferroviaria di Caen a metà pomeriggio.

La Stazione ferroviaria di Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
La Stazione ferroviaria di Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Da lì, ci avviamo a piedi verso il centro della città, costeggiando sotto un viale di platani il lato breve di un grande ippodromo (scopriremo che in Normandia sono appassionati di corse di cavalli).

Viale alberato accanto all'ippodromo di Caen [Foto: Associazione cultutale GoTellGo, CC BY NC ND]
Viale alberato accanto all’ippodromo di Caen [Foto: Associazione cultutale GoTellGo, CC BY NC ND]
Depositiamo gli zaini all’Hotel François d’O (due stelle, economico, ma carino e in posizione strategica) e visitiamo la cittadina. Pur essendo stata ampiamente distrutta dagli eventi bellici, è gradevolissima da visitare con la chiesa di Santo Stefano, le due abbazie benedettine, i quartieri medievali fitti di bar, bistrot e ristoranti, il castello ducale. Fu proprio il duca di Normandia Guglielmo il Conquistatore che nell’XI secolo rese Caen una delle città più importanti della Normandia. La moglie, Matilde di Fiandra, è sepolta nell’Abbazia delle donne, Guglielmo nell’oratorio dell’Abbazia degli Uomini.

La Chiesa di Santo Stefano a Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
La Chiesa di Santo Stefano a Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Ci rendiamo subito conto che per il nostro cammino, pur senza saperlo, abbiamo scelto un anno particolare, il 2019 infatti è il settantacinquesimo anniversario dello Sbarco in Normandia e di conseguenza, ovunque incontreremo eventi celebrativi, a cominciare dalla grande installazione multimediale sulla fronte esterna dell’Abbazia degli uomini (attuale Municipio di Caen) su cui assistiamo a una proiezione di una quindicina di minuti in notturna che ripercorre attraverso fotografie, filmati d’epoca e animazioni, la storia della Liberazione di Caen. Uno spettacolo d’effetto, che ci ha fatto subito entrare nell’atmosfera del nostro cammino tematico.

Spettacolo multimediale sulla fronte dell'Abbazia degli Uomini a Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Spettacolo multimediale sulla fronte dell’Abbazia degli Uomini a Caen [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tappa 1. Da Merville a Ouistreham, km 15,8

Sin al primo giorno di cammino prendiamo l’abitudine di acquistare dei cornetti o pains au chocolat o altri lieviti invitanti alla boulangérie di zona e di sederci in un bar per sorseggiare un grand café (soluzione più economica rispetto a una colazione troppo ricca in albergo).

Per raggiungere l’inizio del cammino ci rechiamo alla Gare routière di Caen, a poca distanza dalla Stazione ferroviaria dove prendiamo un pullman dei Bus Verts du Calvados (linea 20) che ci porta a Merville, da cui parte la prima tappa del nostro percorso.

Pullman da Caen a Merville [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Pullman da Caen a Merville [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Ci avviamo lungo una serie di facili sentieri, spesso alberati, fiancheggiati da piantagioni di cereali e allevamenti di cavalli e mucche.

Nei dintorni di Merville [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Nei dintorni di Merville [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Ed ecco l’incontro con Zio Ron, ricordato da una piccola croce di legno all’angolo di un crocevia, sulla quale campeggia un remembrance poppy (il papavero del ricordo). Quasi sicuramente si tratta di un soldato dell’esercito britannico, morto il 16 giugno 1944, dieci giorni dopo lo sbarco, mentre era di pattuglia a Sallenelles.

Ricordo di Zio Ron [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Ricordo di Zio Ron [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Proseguiamo, a poco a poco il paesaggio cambia e costeggiamo il bacino dell’estuario del fiume Orne, che sfocia nella Manica. Il paesaggio è acquitrinoso anche se piuttosto secco essendo piena estate. L’habitat è molto variegato, dune, terreni erbosi, canneti e praterie, ospitano certamente molte specie di animali e uccelli.

Il bacino del fiume Orne [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Il bacino del fiume Orne [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Facciamo subito la conoscenza con le maree della Normandia, la corrente del Canale di Caen infatti scorre al contrario rispetto al mare, indice che la marea sta salendo.

Lungo il fiume Orne [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Lungo il fiume Orne [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Durante il cammino incrociamo un mercatino rurale, ottimo per acquistare un po’ di frutta fresca. Incuriositi guardiamo le etichette di alcune bottiglie esposte sugli scaffali: zuppa di cozze, zuppa di gamberetti, zuppa di salmone selvatico, trippa secondo la ricetta di Caen…

Zuppe di cozze e gamberetti in bottiglia [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Zuppe di cozze e gamberetti in bottiglia [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Ed eccoci al Pont de Bénouville, nome in codice Pegasus Bridge, dato dagli alleati a un ponte sul Canale di Caen che fiancheggia l’Orne, a pochi chilometri da Ouistreham. Qui, nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944, ancor prima che iniziasse lo sbarco, 181 soldati della Sesta Divisione Aerotrasportata Britannica, guidati dal maggiore John Howard, diedero il via alla prima azione di guerra dell’Operazione Neptune, atterrando con sei alianti Horsa e mettendo subito fuori combattimento le poche guardie tedesche che sorvegliavano la struttura e che vennero colte di sorpresa poco dopo mezzanotte.

Il busto del maggiore John Howard, coordinatore dell'operazione Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Il busto del maggiore John Howard, coordinatore dell’operazione Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Assicurandosi il ponte, gli Alleati volevano prevenire un contrattacco tedesco da questa direzione. Il giorno dopo le difese del ponte vennero rinforzate grazie ai fanti britannici giunti dalla spiaggia Sword al comando di Lord Lovat che giunse sul posto al suono della cornamusa scozzese suonata dal suo attendente personale Bill Millin.

Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Il ponte odierno è una copia più grande di quello originario, smontato e ricostruito nel giardino del vicino museo, grazie al contributo di alcuni veterani inglesi.

Corona di papaveri del ricordo al Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Corona di papaveri del ricordo al Pegasus Bridge [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Dopo un veloce spuntino lungo le rive del fiume, prendiamo un caffè al simpatico Trois Planeurs e ci rimettiamo in marcia. Ripercorriamo il bordo del fiume in senso inverso sino a Ouistreham, riconoscibile per l’alto faro bianco e rosso e andiamo in cerca della darsena turistica.

Il Faro di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Il Faro di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Non siamo riusciti a trovare alloggio a dei costi accettabili e per questa prima notte di cammino abbiamo ripiegato su una simpatica soluzione a bordo della Val d’Orfelie, una piccola barca a vela ormeggiata al Molo M.  Anche questo è un modo per vivere la Normandia da viandanti.

Prima di cena, non manchiamo di esplorare il porticciolo di Ouistreham e l’estuario dell’Orne dove con la bassa marea alcuni pescatori si addentrano nella melma in cerca di vermi da usare come esca.

L'estuario del fiume Orne a Ouistreham durante la bassa marea [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
L’estuario del fiume Orne a Ouistreham durante la bassa marea [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Sul molo un bunker solitario ci ricorda l’obiettivo del nostro viaggio.

Bunker al porto di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Bunker al porto di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
La sera mangiamo un saporito piatto di cozze alla marinara in un ristorantino del porto e torniamo a goderci la serata nella darsena turistica. Il sole tramonta dopo le 22 qui in Normandia, le giornate sono molto lunghe…

la darsena turistica di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
La darsena turistica di Ouistreham [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
[Maria Teresa Natale, travel designer]

Tappa percorsa il 21 luglio 2019 con arrivo a Caen il 20 luglio.
Totale km percorsi: 15,80

Il diario di viaggio completo del Cammino dello sbarco in Normandia

Tappa 1: da Merville a Ouistreham
(Totale km percorsi: 15,80)

Tappa 2: da Ouistreham a Courseulles-sur-Mer
Totale km percorsi: 22,70

Tappa 3: da Courseulles-sur-Mer ad Arromanches-les-Bains
Totale km percorsi: 15,40

Tappa 4: da Arromanches-les-Bains a Port-en-Bessin-Huppain
Totale km percorsi: 13,14

Tappa 5: da Port-en-Bessin a Vierville-sur-Mer
Totale km percorsi: 15,20

Tappa 6: da Vierville-sur-Mer a Isigny-sur-Mer
Totale km percorsi: circa 29

Tappe 7-8: Isigny-sur-Mer, Saint-Mère-Eglise, Utah Beach
Totale km percorsi a piedi e in bicicletta: circa 45

Note per i camminatori che intendono percorrere il cammino dello Sbarco in Normandia

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