La Via di Francesco: da Greccio a Stroncone

Secondo dei quattro post per raccontare quattro tappe del Cammino di Francesco da Rieti a Collevecchio con qualche suggerimento e informazione per chi intende ripercorrerle. Oggi vi raccontiamo la tappa da Greccio a Stroncone.

20 agosto. Lasciamo Greccio alle 7 del mattino con l’obiettivo di raggiungere nel pomeriggio il borgo di Stroncone. Raggiungiamo la fontana al centro della piazza e riempiamo le borracce con un’acqua fresca e gustosa godendo del silenzio del luogo.

La piazza principale di Greccio [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
La piazza principale di Greccio
Salutiamo Greccio e ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che in un paio di chilometri ci conduce al Santuario francescano di Greccio, famoso perché qui Francesco volle celebrare, assieme alla popolazione locale e al feudatario Giovanni Velita, il Natale del 1223 allestendo il primo presepe vivente della storia. La leggenda narra che Francesco chiese a un ragazzo di lanciare un tizzone rovente che colpì la parete rocciosa che oggi ospita il santuario.

Entriamo nella chiesetta novecentesca dove si sta celebrando la messa. Nella parte opposta all’altare ci soffermiamo a guardare il bellissimo presepe in terracotta del Venturini, risalente al 1962.

Un frate ci timbra il nostro diario di viaggio e ci invita a visitare il Santuario. Incrociamo due camminatori vicentini che seguono il percorso al contrario, con i quali ci scambiamo informazioni e impressioni.

Santuario francescano di Greccio, la Cappella del Presepe [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Santuario francescano di Greccio, la Cappella del Presepe
Subito dopo l’ingresso si apre la Cappella del Presepio eretta sul luogo dove avvenne la rievocazione. Un magnifico affresco di matrice giottesca raffigura il Natale di Betlemme e il Natale di Greccio, sulla destra è raffigurata Maria che allatta il bambino in fasce, sulla sinistra è descritta la rievocazione di Greccio: il santo è in adorazione di fronte al bambino riscaldato nella mangiatoia dal bue e dall’asinello mentre un sacerdote celebra l’Eucaristia di fronte al presepe al canto del Gloria in excelsis deo. Dietro a Francesco stanno Giovanni Velita, in compagnia della moglie e di altri personaggi altolocati.

Proseguiamo oltre un lungo corridoio e via via vediamo i luoghi abitati da Francesco e dai primi frati: il refettorio, il dormitorio, la cantina, il pulpito di San Bernardino da Siena e poi al secondo piano il dormitorio ligneo duecentesco dell’epoca di San Bonaventura da Bagnoregio, la chiesetta medievale dedicata a Francesco dopo la sua canonizzazione, la cappelletta con una copia cinquecentesca del ritratto di San Francesco sofferente che si asciuga gli occhi lacrimanti a causa dell’infezione, commissionato dall’amica Jacopa dei Settesoli.

Santuario francescano di Greccio, la cantina [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Santuario francescano di Greccio, la cantina
Imbocchiamo le scalette accanto alla chiesa e raggiungiamo il sentiero natura, impegnativo ma per fortuna all’ombra, La salita è sempre più faticosa, ma in cima, ad un’altezza di poco più di mille metri s.l.m. siamo gratificate da un bel panorama su Greccio.

Il sentiero natura a monte del Santuario di Greccio [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Il sentiero natura a monte del Santuario di Greccio
Da qui inizia un piacevolissimo tratto pianeggiante lungo le pendici del Monte Macchialunga nel quale praterie assolate si alternano a boschi rigogliosi. Ci riposiamo un po’ tra insetti ronzanti e gialle farfalle svolazzanti.

Panorama dal Monte Macchialunga [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Panorama dal Monte Macchialunga
Riprendiamo il cammino e dopo una mezz’oretta raggiungiamo un’ampia prateria con mucche e cavalli al pascolo. Un’azienda di Stroncone ha anche allestito un piccolo maneggio dove una bimbetta sta imparando a cavalcare.

Prati di Stroncone [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Prati di Stroncone
Dopo qualche centinaio di metri raggiungiamo l’ingresso di un campeggio e costeggiamo una serie di casette di montagna. Siamo ai Prati di Stroncone, in Umbria, non troppo lontani da Terni.

Pur se la tappa è breve, sottovalutiamo l’ultimo tratto e ce la prendiamo un po’ troppo comoda eccedendo nelle soste. Un paio di chilometri dopo i Prati abbandoniamo la provinciale e imbocchiamo il cosiddetto “Sentiero francescano”, una lunga discesa di ciottoli e pietre, talvolta piuttosto ripida e scavata irregolarmente dall’acqua che ci costringe ad esercizi di equilibrismo per evitare rovinose cadute.

Il Sentiero francescano tra i Prati di Stroncone e Stroncone [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Il Sentiero francescano tra i Prati di Stroncone e Stroncone
Durante la discesa incontriamo un riparo per il viandante realizzato con fondi comunitari. È di una semplicità commovente, all’interno su una mensola è collocata una piccola croce accanto alla quali i viandanti hanno appoggiato sassolini con funzione di ex voto, un vasetto con fiori di cardo con la scritta “Viandante, accendi un lumino, grazie!“. Il silenzio è pressoché assoluto. Tra le travi di copertura ci sta scrutando uno scoiattolo grigio scuro. Lo guardiamo e immediatamente si nasconde voltandoci le spalle e lasciando a penzoloni solo la lunga coda pelosa. Senza dubbio lo abbiamo disturbato e per scusarci gli lasciamo qualche nocciolina e ce ne andiamo. Oseremmo dire che è stato il momento più mistico della giornata.

Riparo per il viandante lungo il Sentiero francescano [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Riparo per il viandante lungo il Sentiero francescano
Lungo il percorso incontriamo anche una serie di massi in memoria di San Bernardino: il piede, il ginocchio…

Il piede di San Bernardino [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Il piede di San Bernardino
Stremate dalla fatica e dal gran caldo, finiamo di percorrere il sentiero francescano e imbocchiamo una strada bianca che ci conduce a Stroncone.

Arrivo a Stroncone [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Arrivo a Stroncone
Prima sosta: il bar in piazza della Libertà per calmare la sete, a pochi passi dalla cinquecentesca Fontana delle Tre Tazze.

Stroncone, la fontana delle Tre Tazze [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Stroncone, la fontana delle Tre Tazze
Stroncone, che secondo alcuni sorse sulle rovine dell’antica Trebula Suffena, risale al Medioevo. Aveva un’importanza strategica, al confine tra i territori longobardi e bizantini. Nei secoli si trasformò nel borgo che vediamo ancora oggi, fatto di stradine tortuose e impervie, chiese appoggiate alle case, un pozzo interno alle mura.

Stroncone, palle di cannone in una nicchia delle mura [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Stroncone, palle di cannone in una nicchia delle mura
Oltrepassata la porta principale, notiamo un paio di vecchietti che stanno di guardia all’ascensore che conduce alla parte alta del paese. Noi preferiamo proseguire l’esplorazione a piedi. Un negozio di alimentari ben fornito propone anche una ricca varietà di frutta e verdura, nessun problema stavolta per il pranzo al sacco della prossima tappa.

Il paese si sta preparando a una settimana di festeggiamenti, che purtroppo iniziano il giorno successivo al nostro arrivo.

Stroncone si prepara ai festeggiamenti agostani [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC SA]
Stroncone si prepara ai festeggiamenti agostani
Ceniamo in una trattoriola e scendiamo a Vocabolo Picciolo dove abbiamo trovato alloggio in un miniappartamento individuato su Internet.

[Maria Teresa Natale, travel designer e guida turistica, 20 agosto 2019] 

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