La cantina di Pino a Montasola

Ieri siamo andati a fare un sopralluogo nel borgo sabino di  Montasola in vista di una passeggiata che dobbiamo organizzare in occasione della manifestazione “Mercato e Sapori” il prossimo 28 luglio. Stavamo salendo lungo via di San Michele Arcangelo quando vediamo sulla destra una cantina aperta. Non c’è nessuno e io timidamente mi affaccio per vedere se posso scattare qualche foto. Passa qualche istante e ci viene incontro il proprietario, un carabiniere in pensione. Ci fa entrare e ci racconta che ha ereditato la cantina dal padre e che per passione continua a imbottigliare il vino e a conservarlo. Le bottiglie sono impilate ordinatamente e divise per anno. Il vino lo compra sfuso da un piccolo produttore di Torri, ma non sa per quanto riuscirà ad andare avanti così. “Il vino è un dono di Dio e solo da lui dipende se un’annata sarà migliore o peggiore”.

Nella cantina sono esposti ordinatamente fiaschi, damigiane, botti di varie dimensioni, alcune vengono da Marsala. C’e’ addirittura una botticella che conteneva il liquore marsalato, venne regalata tanti anni fa a suo padre da un siciliano. E poi un grosso tino con una scala appoggiata e in un angolo una sorta di incavo con un vecchio orcio incassato al suo interno.

Il signor Pino ci accompagna per un breve tratto fino a piazza San Michele e poi ci fa infilare nel “cancellaccio” e ci mostra l’antica vasca per la calce. Oltre il tunnel, sbuchiamo sul retro della chiesa di San Michele. Ci racconta che quando era ragazzo con i suoi amici saliva in cima al campanile per suonare le campane a mano. Era settembre, tutte le feste si celebravano nello stesso periodo, la Madonna e Sant’Antonio due giorni di seguito e poi San Michele il 29 settembre. Ora le campane le suonano dal basso, nessuno sale più su, e il suono non è più quello di una volta…

Pino ci presenta anche la moglie, romana (ma con un forte accento sabino), sono trent’anni che vivono a Montasola, fu una scelta di vita. Di fronte alla loro casetta ci complimentiamo per lo splendido e curatissimo orto che coltivano lungo la parete del palazzo antistante…

Li salutiamo e proseguiamo nella nostra esplorazione di Montasola. Mezzogiorno è passato da parecchio, è quasi ora di pranzo e non incontriamo più nessuno. Il paese ormai conta pochi abitanti e bisognerà attendere il 28 luglio per vederlo nuovamente animato, anche se solo per un giorno, quando tutte le cantine verranno aperte e Montasola esibirà al pubblico i tesori della sua storia conservati nell’ex ospedale, nella vecchia farmacia, presso la mostra permanente di arti e mestieri. [MTN]

Fiaschi e damigiane di vino
La cantina di Pino. Foto: Archivio fotografico Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Foto: Archivio fotografico Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
La cantina di Pino. Foto: Archivio fotografico Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Orto nel borgo di Montasola. Foto: Archivio fotografico Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Orto nel borgo di Montasola. Foto: Archivio fotografico Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND

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