“Primi” gli Italiani: riflessione su una passeggiata a L’Aquila

Volentieri pubblichiamo questa riflessione dell’architetto Andrea Belluni a seguito di una visita a L’Aquila l’8 maggio 2019.

Il gruppo di APPasseggio di fronte alla restaurata Basilica di Collemaggio

Ieri è stata una giornata particolare… forse sì.

Mi sono svegliato con ancora negli occhi e nelle orecchie la visione e le musiche che ci hanno accompagnato nella visita alla Basilica di Collemaggio a l’Aquila. Occhi a volte lucidi dall’emozione di fronte alla bellezza assoluta, orecchie attente a non perdere nessuna delle parole che uscivano fluide, chiare e spontanee dall’intelligenza e dal cuore della Soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e i Comuni del Cratere, Alessandra Vittorini, che ci esponeva, guardandoli con affetto e riconoscenza, i risultati eccezionali del suo lavoro, del suo impegno e della sua professionalità. “Suo”, come più volte ha tenuto a specificare, inteso come portatrice del lavoro e dell’impegno di tantissime altre persone, ad iniziare da quello dei suoi ragazzi, “i ragazzi della Sovrintendenza del Cratere”, di cui già alcuni in pensione…

A simbolo di tutto questo, prenderei la ricostruzione delle due immense colonne della parte terminale della navata della Basilica, rase al suolo dalla scossa sismica del 6 aprile 2009, oggi di nuovo di fronte a noi. Facciamo fatica ad immaginarne la distruzione, anche di fronte all’evidenza delle immagini fotografiche che ne testimoniavano l’assenza, con lo squarcio della volta a crociera e il cielo azzurro a fare da sfondo.

Un risultato eccezionale ottenuto in meno di due anni di lavoro, possibile solo a seguito di lunghe ed impegnative giornate e nottate di analisi, studio e progettazione – studio del passato, analisi del presente, progettazione del futuro.

E’ forse proprio dalla ricostruzione di queste colonne e dalla chiusura di quello squarcio, che possiamo e forse dobbiamo imparare qualcosa. L’impossibile che diventa possibile. La passione, l’impegno, la competenza… al servizio de L’Aquila “bene comune”.

Guardavo Michele, giovane architetto, che a braccia conserte, osservava in silenzio e con attenzione il grande volume della basilica, smontata e rimontata grazie, è bene ripeterlo fino alla noia, alle competenze, passione e impegno di architetti, storici dell’arte, archeologi, funzionari e operai che da sempre, hanno e continuano a fare, grande e migliore l’Italia.

Ieri abbiamo fatto insieme una semplice passeggiata in uno dei tanti centri storici del nostro paese.

Ci siamo stupiti, meravigliati, commossi. Abbiamo criticato, riflettuto e discusso.

Anche attraverso la testimonianza di alcuni dei diretti protagonisti abbiamo potuto renderci conto di persona, farci una nostra idea, prendere atto di realtà e situazioni, comprendendo solo in quel momento tutto quello che inspiegabilmente “non” ci era stato raccontato e fatto vedere.

Una disinformazione a “reti unificate”, televisione e carta stampata, social di ogni tipo, attori e soggetti della vita politica e sociale uniti in un’enorme e preoccupante “fake news”, su cui da ieri almeno su L’Aquila, ognuno di noi ha gli strumenti e l’occasione per riflettere e lavorare.

Se mangiare è diventato un atto politico, camminare può diventare un atto rivoluzionario…

Buon Cammino a tutti e in particolare a Michele…

Ancora un grande grazie all’amica Sandra Vittorini

[Arch. Andrea Belluni]

Seguiranno a breve una serie di articoli con il racconto della visita aquilana.

One comment

  1. Spero che abbiate visitato anche il Munda il nostro straordinario museo allestito nell’ex mattatoio con sofisticati supporti antisismici per le fragili sculture in terracotta del Rinascimento restaurate dopo il sisma.
    Se non siete venuti vi aspetto e vi accompagno volentieri nella visita.

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