Roma: pillole monteverdine…

A febbraio, con il sole e con la pioggia, abbiamo fatto due splendide passeggiate a Monteverde che ci hanno riservato tante piccole sorprese…

La madonnina nella bomba

Ne avevamo già  parlato in precedenza. In via Guido Guinizzelli  si trova uno splendido villino realizzato nell’anno IX dell’era fascista dall’architetto Giuseppe Allasia, nonno della proprietaria, che tempo addietro ci aveva raccontato che nel ’43 il villino venne bombardato. Fortunatamente i danni furono limitati. Su uno dei muri esterni, nel punto in cui è caduta la bomba, è stato apposto un tondo con una madonella e in giardino, all’interno dei resti della bomba, venne collocata una statuetta con una madonnina in segno di ringraziamento… Anche noi ringraziamo la gentile signora per averci consentito di visitare il suo giardino…

Madonnina nella bomba

 

 

 

 

 

 

La sirena di piazza Rosolino Pilo

Non lo sapevamo, ma sul terrazzo di uno dei grattacieli di piazza Rosolino Pio si conserva ancora una sirena per la diffusione dell’allarme antiaereo del tipo elettrorotativo, risalente alla Seconda Guerra Mondiale.  La maggior parte degli impianti installati sui tetti di Roma vennero prodotti dalla ditta La Sonora di Garbagnate Milanese, attiva sin dal 1911. Per saperne di più: http://www.bunkerdiroma.it

Sirena antiarea su grattacielo

 

 

 

 

La bottega di Thierry Bouffeteau

In via Ippolito Pindemonte 24 facciamo la conoscenza di Thierry, francese, decoratore, artista, da trent’anni in Italia e da 15 a Monteverde. Ci fa visitare la sua bottega coloratissima, piena di barattoli, colori, pennelli, spatole. Una vecchia targa ricorda che prima di lui qui c’era uno stagnaro, cui seguì un falegname. Thierry è soprattutto un decoratore, molto versatile e che si cimenta in tecniche diverse. Gli piace il mosaico, ma è pigro e quindi ha inventato una tecnica che gli consente di realizzare dei mosaici che sembrano mosaici, ma che in realtà  non lo sono. “Si tratta di una tecnica basata sull’uso del gesso combinata con un metodo di colorazione a mano che si serve di materiali tradizionali quali terre, ossidi e foglia d’oro”. Per saperne di più:  http://www.thierrybouffeteau.com/home_i.htm

La bottega di Thierry Bouffeteau

 

 

 

Le mattonelle di Escher

Testimoni diretti ci raccontano che i proprietari dell’appartamento monteverdino in cui visse Julius Cornelius Escher, in via Poerio, non erano a conoscenza del valore di alcune maioliche, poste a rivestimento di parte della cucina, decorate dallo stesso Escher. Un potenziale acquirente, consapevole invece del valore delle ceramiche, insistette per poterle comprare, senza svelarne però il reale valore. L’insistenza fu tale da indurre i proprietari a sospettare: perché queste maioliche erano così?!… Pertanto si informarono, vennero a conoscenza dell’indubbio valore, tanto artistico quanto economico, dei pezzi, e decisero dunque di non venderli, lasciando l’ambizioso e sfortunato “pretendente” a bocca asciutta! Le maioliche furono poi smontate, imballate, e sono tutt’oggi conservate in luogo privato dalle eredi dei proprietari.

Il villino di Escher

 

 

 

 

 

 

Suor Pietrina racconta…

Sostiamo di fronte alla Chiesa di Santa Giuliana Falconieri, a piazza Cucchi. In genere è chiusa, ma mentre cerchiamo di ripararci da una pioggia scrosciante, dal portale d’ingresso esce una suora. Le chiediamo di poter visitare la chiesetta. Suor Pietrina ci racconta che prima degli anni Cinquanta, qui c’era un edificio che ospitava delle Suore di clausura. Oggi vi sono le Suore dell’Addolorata  Serve di Maria di Pisa, una delle 25 Congregazioni aggregate all’ordine dei Servi di Maria. All’interno della chiesetta, il dipinto centrale di Lorenzo Ferri raffigura i sette santi fondatori dell’Ordine.

Interno della Chiesa Santa Giuliana Falconieri

 

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