Roma: serendipiwalk in zona Tre Fontane

Pubblichiamo i risultati del Serendipiwalk tenuto il 23 dicembre 2018 nella zona delle Tre Fontane a Roma e organizzato dall’Associazione culturale GoTellGo nell’ambito delle iniziative finanziate dal bando “Cult! L’Ottava Meraviglia” del Municipio Roma VIII.

La squadra dei serendipiwalkers di fronte alla sede del Municipio Roma VIII [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
La squadra dei serendipiwalkers di fronte alla sede del Municipio Roma VIII [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Alla passeggiata hanno partecipato residenti e non residenti (liberi professionisti, impiegati statali, pensionati, insegnanti, educatori, casalinghe) del Municipio che hanno contribuito con la loro esperienza all’elaborazione dei risultati che qui riportiamo e che costituiscono gli ingredienti di una mappa di comunità.

Serendipimap nell'area di Tre Fontane [Associazione culturale GoTellGo, CC BY SA]
Serendipimap nell’area di Tre Fontane [Associazione culturale GoTellGo, CC BY SA]
ORTI URBANI TRE FONTANE [1]
“Un piacere per tutti i sensi, un autentico ritorno alla natura.”
“Utilissimo il collegamento tra gli orti urbani e municipio, d’ora in poi lo userò tutti i giorni.”
“Un bellissimo progetto! Di chi è il merito?”
“Rumore di canne al sole che scricchiolano.”
“Olfatto, tatto, ricordi, udito”.
“Iniziativa molto intelligente.”
“Esempio virtuoso di cittadinanza attiva, da portare come esempio di collaborazione.”
“Ottima accoglienza, organizzazione; siamo stati ben accolti.”
“Si può approfondire come si coltivano le varie cose.”
Più risalto all’intera area.”
Mi ricorda il tentativo fallito di fare orti urbani a Pineta Sacchetti.”

Viottolo nei presso del Municipio Roma VIII [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Viottolo nei presso del Municipio Roma VIII [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Partiti dalla sede del Municipio Roma VIII in Via Benedetto Croce, attraverso un viottolo nascosto e ignoto anche ai residenti e lavoratori del posto, si è raggiunto questo “lembo di campagna circondato da palazzi” che è una realtà sorprendente e meravigliosa, un vero e proprio vanto per i fautori di questo piccolo miracolo: gli Orti Urbani Tre Fontane, nati sei anni fa su diretta iniziativa di alcuni abitanti del quartiere accomunati da forte spirito aggregativo e sensibilità verso le tematiche ambientali. In poco tempo l’associazione è diventata una realtà e un punto di riferimento importante per la zona.

Discesa verso gli Orti Urbani Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Discesa verso gli Orti Urbani Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Gli orti sono una gioia per gli occhi e un esempio di “virtuoso e di collaborazione fra municipio e cittadini che incoraggia ad essere ottimisti”.
Non solo, ci sono anche progetti per le scuole, come la creazione di un orto didattico.
L’attenzione per la conservazione e la cura di un ambiente non inquinato è estrema, per qualcuno “commovente”, fino al punto che si rifugge l’uso dei concimanti artificiali e come antiparassitari si vorrebbero utilizzare le coccinelle.

Orti Urbani Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Orti Urbani Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Il colpo d’occhio scendendo dall’alto è veramente suggestivo; i cittadini che hanno incontrato i serendiwalkers durante la passeggiata si sono detti estremamente “orgogliosi del loro posto”, primo fra tutti Gianni, “storico personaggio del quartiere, che mostra compiaciuto i finocchi della sua porzione d’orto. È un piacere toccare quelle foglie maestose ed evanescenti, robuste e sottili allo stesso tempo.”
E’ una zona curata, che mantiene comunque il suo carattere ruspante: il massimo esempio positivo di iniziativa volta a riqualificare la zona, “ribonificata da discarica abusiva edile e baracche“, per merito prima dei cittadini e poi delle istituzioni.

TML 2009 [2]

Graffito del 2009 [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Graffito del 2009 [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Attraversati gli orti, la passeggiata prosegue in direzione di Via del Tintoretto, sino a raggiungere una grande area di parcheggio che essendo domenica è sgombra di automobili, essendo tutti gli uffici limitrofi chiusi. Al serendipiwalk hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell’Associazione Retake che ci hanno raccontato di aver organizzato una giornata di pulizia di questo luogo lo scorso settembre con ben 40 volontari, premurandosi di non cancellare il colorato graffito, storico peraltro essendo datato 2009, sul retro di una cabina di servizio che rappresenta una simpatica macchia di colore accanto a un mare di asfalto.

SOTTOPASSO DELLO SVINCOLO LAURENTINA-TINTORETTO [3]
“Insensatezza.”
“Chi ha fatto la pianificazione urbana qui?”

Sottopasso al'altezza dello svincolo Laurentina-Tintoretto [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Sottopasso al’altezza dello svincolo Laurentina-Tintoretto [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

La passeggiata prosegue in direzione dell’Abbazia Tre Fontane. Per arrivarci dobbiamo necessariamente superare un tratto piuttosto pericoloso.

Costruito da neanche quindici anni, lo svincolo Tintoretto-Laurentina, tra le corsie a grande scorrimento e il devastante rombo di motori, ospita nelle vicinanze un pezzo di ciclabile e un piccolo parco giochi per bambini, talvolta occupato da senzacasa che tranquillamente seduti su una panchina attendono che il loro bucato si asciughi sotto al sole.

Area verde nei pressi dello svincolo Laurentina-Tintoretto [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Area verde nei pressi dello svincolo Laurentina-Tintoretto [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Inaugurato nel 2004 come opera colossale, oggi, nonostante la sua indubbia utilità, vanta ben pochi estimatori, soprattutto per il degrado che caratterizza i dintorni: graffiti “poco artistici, giacigli urbani, carrelli, sacchi accatastati”. Nonostante tutto i serendipiwalker si attardano nel sottopasso per leggere e fotografare dettagli.

 

ABBAZIA DELLE TRE FONTANE [4]
“Qui le sensazioni le provo tutte, difficile sintetizzare.”
“Ricordi di studentessa, la cioccolata dei Trappisti, profumo di tisane.”
“Ultima visita fatta con mia madre e mia zia. Moltissimi orientali.”
“Un’oasi di pace e raccoglimento proprio vicino alla trafficata via Laurentina.”
“Il complesso è ben conservato. Vi si respira un’atmosfera di sacralità genuina. I pavimenti sono molti artistici ed anche i dipinti e i mosaici sono bellissimi.”
“Organizzare altri percorsi a piedi.”
“Propongo con questa passeggiata di fare un percorso sulla collinetta dove sono le casette in legno delle suore di G. Focault e veduta dell’uliveto e del frantoio dove poter portare le olive dall’esterno per fare l’olio.”

In primo piano la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, sulla destra la Chiesa di Santa Maria in Scala Coeli [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
In primo piano la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, sulla destra la Chiesa di Santa Maria in Scala Coeli [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Qualche centinaio di metri lungo la Via Laurentina e in breve si raggiunge il viale che conduce allo storico complesso. Questo luogo di “spiritualità, pace e raccoglimento“, dove i rumori sono attutiti e i profumi invadenti, vanta una vista “deliziata da tante bellezze, il tatto che si sviluppa sulle numerose essenze, l’udito che si delizia al suono delle campane, gli incontri degli altri visitatori che, come te stupefatti, scoprono un luogo senza tempo.”
L’Abbazia di Tre Fontane e le sue tre Chiese trascinano subito in una nuova realtà, permeata di silenzio e parecchi turisti, specie orientali; si tratta di uno dei luoghi più sacri della Cristianità, proprio in corrispondenza di dove San Paolo subì il martirio.
Ma facciamo un passo indietro: il primo stanziamento nel sito fu greco-armeno; seguì l’epoca cluniacense che durò fino al 1140, quando Innocenzo II affidò i terreni ai monaci cistercensi di Bernardo di Clairvaux che ricostruirono il complesso precedentemente distrutto.
I cistercensi abbandonarono il complesso ai primi dell’Ottocento per disposizione napoleonica e di lì a poco, per volere di Pio IX, la gestione passò ai frati trappisti, anche noti come cistercensi della stretta osservanza. Molto apprezzato, all’interno dell’Abbazia, il loro negozietto, “pieno di magnifici prodotti e di creme per la cura della persona“.

CHIESA DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO [4a]
“Due acquasantiere (di marmo) di forma diversa ai lati del portone principale.”

La principale delle Chiese del complesso abbaziale delle Tre Fontane fu edificata secondo le regole stilistiche cistercensi, che richiedevano caratteri di sobrietà e austerità: infatti era vietato realizzare edifici sontuosi, con decorazioni scultoree e pittoriche.
La consacrazione della Chiesa avvenne nel 1221 per opera di papa Onorio III: sulla parete della navata sinistra una lapide ricorda l’avvenimento. E’ stata dedicata a Sant’Anastasio, come la preesistente, e poi denominata “dei santi Anastasio e Vincenzo” nel 1370, quando le reliquie di quest’ultimo, martire spagnolo, giunsero al monastero delle Tre Fontane.

CHIESA DI SANTA MARIA SCALA COELI [4b]
“Molto bello fuori, inguardabile dentro.”
“Perché i numeri sui gradini? Materiali di riciclo?”
“Incenso, canti, numeri sulle scale. Monaci, bambini, mendicanti, suore, turisti, fedeli alla messa.”

Edificata fra il 1582 e il 1584, la Chiesa di Santa Maria Scala Coeli deve il proprio nome a una visione avuta da Bernardo di Chiaravalle: in estasi, vide una scala sulla quale, in un continuo andirivieni, gli Angeli conducevano verso il Cielo le anime liberate dal Purgatorio. Da questo avvenimento deriva il nome dato alla Chiesa, la più piccola delle tre presenti nel complesso abbaziale, che sorge nel luogo dove, stando alla tradizione, Diocleziano martirizzò Zenone e i suoi soldati nel 298: vi stanziava una cappella che nel Medioevo fu riedificata per poi successivamente andare in rovina, prima di essere definitivamente costruita nelle forme con cui appare oggi: un elegante pianta ottagonale con tre absidi e tre rispettivi altari, dedicati a san Zenone, alla Vergine Maria e a san Bernardo.

Basolato romano all'interno del complesso delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Basolato romano all’interno del complesso delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

CHIESA DEL MARTIRIO DI SAN PAOLO [4c]
“Interessante, forse ci tornerò”.
“Mosaici romani e presenza di tre edicole: leggenda delle tre fonti? Da approfondire!”
“Scoperta l’origine della nascita del quartiere di Tre fontane.”
“Mosaici romani, suore che cantano.”

“Sul viale alberato che conduce alla Chiesa del Martirio ci sono uccelli, tanti e vari.”

Un tratto di basolato antico, quasi certamente percorso dall’Apostolo delle Genti, conduce all’ultime delle tre chiese del complesso. Quella di San Paolo è la più antica delle tre. Sorse nel sesto secolo, laddove si narra che San Paolo fu decapitato: secondo i racconti la sua testa, una volta a terra, rimbalzò tre volte, e per ognuna di esse scaturì un corso d’acqua tiepida, calda e fredda, da cui il toponimo delle “Tre fontane”.
Sulla facciata, a memoria dell’evento, alberga una targa che recita “luogo del martirio di san Paolo Apostolo dove tre fonti sgorgarono miracolosamente”.
L’interno, caratterizzato da una pianta molto semplice, si fregia delle presenza di “mosaici romani, della colonna del martirio di Paolo (dove, secondo la tradizione, venne tenuto legato per la decapitazione), e dei tre catini con le teste dell’apostolo, ovvero le tre fonti della leggenda.”

PARCO DELLE RANE [5]
“Rugiada, acqua, piante: ricordi d’infanzia”
“Ho sentito lo scricchiolio delle canne al sole.”
“Inaspettato!”
“Bel punto di vegetazione inusuale.”

Piccolo parco giochi nel Parco delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Piccolo parco giochi nel Parco delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Torniamo sui nostri passi per tornare verso il punto di partenza. Riattraversiamo il pericoloso svincolo e riguadagnamo l’area verde.

“All’ingresso si sente il rumore dell’acqua e sporgendosi si nota un rivolo che molti identificano con il fosso delle “Tre Fontane”, antico corso d’acqua di cui viene messa in dubbio l’esistenza da parte di qualcuno…”
Poi odore d’erba fresca e gocce di rugiada: il Parco delle Rane accoglie così i suoi visitatori, fra un esteso canneto che cintura questo fazzoletto di verde immerso nei palazzoni. Per alcuni questo spazio, ricco di luce, vegetazione e natura, riesce a portare indietro nel tempo, stuzzicando “i ricordi d’infanzia“, per altri è una “valle inaspettata“.

Ripassiamo nell’area degli Orti Urbani. Siamo alla Vigilia del Natale e molti alberi sono stati decorati con colorate palle di dimensioni diverse. Gli amici degli orti ci ospitano per il nostro workshop che conclude la passeggiata.

Decorazioni natalizie negli Orti Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Decorazioni natalizie negli Orti Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
A conclusione del contributo pubblichiamo due grafici. Il primo sintetizza la percentuale degli stimoli percepiti dai partecipanti in relazione agli incontri fatti, ai ricordi e ai cinque sensi.

Il secondo grafico sintetizza le sensazioni percepite dai partecipanti in relazione alla meraviglia, alla sorpresa, alla curiosità, allo stimolo alla riflessione, all’evocazione nel senso di ricordi o collegamenti, al desiderio di vedere valorizzati i luoghi visitati.

Squadra di serendipiwalkers nell'area delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Squadra di serendipiwalkers nell’area delle Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]

Workshop presso gli Orti Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
Workshop presso gli Orti Tre Fontane [Foto: Associazione Culturale GoTellGo, CC BY SA]
[Alessandra Alesperide, Maria Teresa Natale]

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