Sulla manifattura di ceramiche artistiche e sanitarie a Civita Castellana e Stimigliano Scalo

Forse non tutti sanno che il Lazio settentrionale è stato protagonista per un lungo periodo nella produzione di ceramiche artistiche e sanitarie. Alcuni degli stabilimenti una volta fiorenti e celebri sono oggi testimonianze di archeologia industriale riconvertite o in stato di abbandono.

Ma iniziamo con qualche pillola di storia. Nel 1792 Pio VI Braschi concede il diritto di estrarre argille dal Monte Soratte per la produzione di terraglie di tipo inglese ai fratelli Mizzarelli e a Giuseppe Valadier. Meno di dieci anni dopo viene inaugurata a Civita Castellana la prima fornace per la cottura di ceramiche e in breve la cittadina diviene il maggior produttore di ceramiche artistiche nel Lazio. Nel secolo successivo gli stabilimenti ceramici si moltiplicano anche grazie alla stazione ferroviaria lungo la Ferrovia Roma-Orte.

Nel XX secolo alla manifattura artistica si aggiunge la produzione di articoli igienico-sanitari che nella fase iniziale serve soprattutto Roma, in piena espansione edilizia.

Uno dei più grandi stabilimenti a Civita Castellana era la manifattura Marcantoni, fondata nel 1881, che continuò la sua attività sino al 1961, specializzandosi nella produzione di stoviglierie, ceramiche artistiche e sanitari. La fabbrica è stata recuperata in tempi recenti e trasformata in centro commerciale.

Civita Castellana - Ex Fabbrica ceramica Marcantoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Civita Castellana – Ex Fabbrica ceramica Marcantoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND

La celebre manifattura per la produzione di ceramiche artistiche Sbordoni venne invece fondata da Alessandro Sbordoni nel 1909. L’azienda comprendeva tre stabilimenti: due di essi erano ubicati a Civita Castellana e vi si realizzavano terraglie per l’arredamento in stile classico e moderno e ceramiche artistiche. La ceramica prodotta nelle fabbriche civitoniche aveva ottenuto il brevetto della Real Casa Savoia e per questo motivo le insegne della famiglia reale poterono essere aggiunte sull’insegna della ditta che si poteva fregiare del titolo di fornitore dei Savoia. Negli anni Quaranta la produzione artistica comprendeva manufatti ispirati ai decori di Jo Ponti realizzati a terzo fuoco e decori floreali ispirati al ticchio pesarese (con vezzi e rose), riproposti in versione civitonica. La produzione cessò nel 1968.

Il terzo stabilimento, che si estendeva su una superficie di circa 67.000 quadrati era stato impiantato a Stimigliano Scalo nel 1929, proprio accanto alla stazione ferroviaria. Qui si producevano articoli sanitari in porcellana di altissima qualità con il marchio “Hygia Vitrex“.

Di recente abbiamo fatto una passeggiata nell’area dismessa intorno agli anni Novanta a seguito di una terribile crisi che aveva investito tutto il settore e che si era trascinata per più di un decennio.

Con difficoltà abbiamo riconosciuto le strutture sempre più fatiscenti dell’impianto che un tempo era dotato di uffici direzionali, abitazioni per operai e impiegati, cisterne per la captazione dell’acqua a uso industriale, magazzini, forni a nafta, smalterie, ciminiere per il passaggio dei fumi caldi. Ovunque non abbiamo visto altro che strutture cadenti, lesionate anche in conseguenza del terremoto del 1997.

Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND

Abbiamo chiuso gli occhi e cercato di immaginare l’atmosfera dello stabilimento quando era a regime, con quasi 150 operai al lavoro. All’inizio tutto era realizzato a mano, gli stampi venivano rivestiti manualmente con lastre di argilla, verniciati a mano e poi cotti in fornaci a legna di tipo toscano. A spese della fabbrica era persino stata costruita nel 1936 una chiesetta intitolata a San Giovanni Bosco per la comunità locale. Erano i bei tempi in cui la Sbordoni era fornitrice delle Ferrovie dello Stato e dell’Orient Express.

Nel 1958 lo stabilimento venne rilevato dalla Hygia Società Anonima Ceramiche amministrata da Renzo Sbordoni e la tecnologia modernizzata con forni di cottura a nafta a ciclo continuo.

Abbiamo riaperto gli occhi per visualizzare purtroppo solo ruderi tra erba e arbusti. Qualche dettaglio ha attratto il nostro sguardo, rimandando alle antiche glorie dell’impianto industriale.

Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo - Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND
Stimigliano Scalo – Ex Fabbrica ceramica Sbordoni. Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo. CC BY NC ND

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Per approfondire:

L’archeologia industriale nel Lazio: storia e recupero, a cura di Marina Natoli, Roma: Fratelli Palombi, 1999, in particolare p. 102-105 (Fabbrica di articoli igienico-sanitari Sbordoni) e p. 136-146 (L’industria della ceramica a Civita Castellana).

[Maria Teresa Natale]

 

 

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