Pietro Consagra: Spessore, 1972

Pietro Consagra: Spessore, 1972.
  • Codice: 01204
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Roma
  • Comune: Roma
  • Località/quartiere: Castro Pretorio
  • Localizzazione specifica: BNCR, Giardino delle conifere nane (Sala musica)
  • Tipo: POI museale
  • Coordinate geografiche: 41.905977° N 12.507901° E

Abstract

Pietro Consagra, Mazara del Vallo (Trapani) 1920 - Milano 2005
Acciaio inox, cm. 232 x 296 x 60: base cm. 10 x 250 x 121.

Nei primi anni Settanta Pietro Consagra aveva già pienamente sviluppato la poetica della Città frontale e il tema degli Spessori (1968) con realizzazioni che andavano da foglie di acciaio sottilissime fino a sculture, come questa, in cui la terza dimensione ribadisce la frontalità: «Distanza tra due superfici, lo spessore si rafforza nella loro ripetizione e nel vincolo che le unisce allo stesso corpo. La frontalità si ripete, un inizio che ricomincia da dove è già presente, dove sono contenute tutte le potenzialità che l'hanno resa possibile».

Descrizione

Il punto di vista prescelto qui, probabilmente per volontà dell'artista stesso, è quello di chi dall'interno della Sala Multimediale guarda verso il giardino: la scultura infatti è perfettamente parallela alla vetrata. L'installazione, nel contesto razionalista dell'edificio della Biblioteca nazionale, di un'opera cronologicamente e stilisticamente non lontana dalla già richiamata Città frontale, richiama implicitamente la polemica di Consagra contro gli architetti razionalisti e funzionalisti, e la sua riaffermazione dell'indipendenza e della libertà della forma artistica.
Quest'opera, espressamente creata per rispondere al concorso del 1970, forse era stata inizialmente concepita come formata da quattro segmenti circolari (anziché cinque) come sembra testimoniare un disegno preparatorio; il relativo bozzetto invece (la cui ubicazione attuale non è nota), riprodotto nel catalogo del 1973, è fedele alla scultura realizzata. Il modulo qui adottato, raddoppiato specularmente a generare l'intersezione booleana di due cerchi e ripensato in scala monumentale, è il medesimo che andrà a dare forma alla Stella del Belice (1982), la nota, colossale porta d'ingresso alla città di Gibellina.

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