Santuario di Portonaccio: settore orientale

Altare quadrato.
  • Codice: 00670
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Roma
  • Comune: Roma
  • Località/quartiere: Parco archeologico di Veio
  • Tipo: POI archeologico
  • Coordinate geografiche: 42.021267° N 12.391133° E

Abstract

Questo settore comprende un altare perfettamente orientato, con bothros (la fossa dei sacrifici), due portici di diversa ampiezza, e un tempietto a oikos, ovvero privo del colonnato esterno, databile al VI secolo a.C. L'area era legata al culto della dea Menerva, la latina Minerva, venerata sia nel suo aspetto oracolare che in quello di protettrice dei giovani e del loro ingresso nella comunità.

Descrizione

Nel riempimento di fondazione del tempietto a oikos si rinvenne un gran numero di iscrizioni votive in onore della dea Menerva e di altre divinità (Rath=Apollo; Aritimi=Diana; Turan=Venere). Tra i ritrovamenti, vanno ricordati anche i numerosi e pregiati ex voto in avorio e in bronzo e le ceramiche in bucchero. Tra le dediche, spiccano quelle a personaggi importanti, come Tolumnius e Vibenna, giunti da città lontane come Vulci, Castro, Orvieto attirati dalla fama dell'oracolo di Menerva. Eccezionale lo splendido donario in terracotta policroma raffigurante l’apoteosi di Ercole, introdotto tra gli dei dell’Olimpo dalla sua protettrice Minerva, eseguito verso il 500 a.C.
Il culto della dea proseguì anche dopo la conquista di Veio da parte di Roma nel 396 a.C., come documenta la splendida serie di statue votive di giovanetti di stile classico e tardo-classico, tra cui la celebre testa "Malavolta", a indicare peraltro il ruolo importante della dea nei rituali di passaggio all’età adulta, che segnavano le tappe fondamentali nella vita dei membri delle famiglie aristocratiche di Veio. I reperti rinvenuti in quest'area sono conservati a Roma presso il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia.

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Bothros.

Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo

Rinvenimenti presso il Santuario di Portonaccio.

Voce: Elisabetta Giuliani