Complesso architettonico di Villa Giulia

Complesso di Villa Giulia e Villa Poniatowski.
  • Codice: 00709
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Roma
  • Comune: Roma
  • Località/quartiere: Flaminio
  • Localizzazione specifica: Piazzale di Villa Giulia 9
  • Tipo: POI architettonico / storico-artistico
  • Coordinate geografiche: 41.91847° N 12.47749° E
  • Altitudine: 25 m s.l.m.

Abstract

La cinquecentesca Villa Giulia, sede del Museo nazionale etrusco, è una delle residenze romane extraurbane di maggior monumentalità e raffinatezza. Situata all'interno di una vasta tenuta di proprietà della famiglia Ciocchi Del Monte che l'aveva acquistata già dal 1519, la villa si collocava appena fuori delle Mura Aureliane, nella valletta dove la collina dei Monti Parioli scende al Tevere, tra Porta del Popolo e Ponte Milvio.

Descrizione

Creata quale residenza estiva nei pressi della via Flaminia, la villa fu costruita per volontà di Giulio III, al secolo Giovanni Maria Ciocchi Del Monte, che fin dal 1539, ancora cardinale a Parma, aveva in programma la sistemazione e l'abbellimento della proprietà con la costruzione di fontane, logge e uccelliere oltre che della grandiosa villa.
Il progetto fu affidato all'architetto ferrarese Jacopo Meleghini, uomo di fiducia di papa Paolo III Farnese. Costui però, impegnato nel rinnovamento della città di Frascati, non onorò l’impegno e la scelta cadde successivamente sul Vasari, al quale fu imposto di progettare un edificio suburbano che facesse parte di un ampio sistema comprendente giardini, edifici rurali, fontane e vigne, tutte accessibili tramite un tracciato viario che dal Tevere portava alle pendici del Monte Valentino, in una valle lunga e delimitata tra due colline di tufo.
Sicuramente non è estranea al papa l'ispirazione alle opere letterarie latine di Catone, Vitruvio e Varrone, a un mondo classico quindi che dava luogo ad architetture articolate connesse ad apparati figurativi desunti da un repertorio mitologico, mantenendo sempre come tema dominante l'acqua.
Villa Giulia, parimenti ad altre ville romane coeve, riassume tutte le caratteristiche menzionate: uno stretto, articolato dialogo tra linee rette e curve per l’emiciclo e l’assiale sequenza delle logge, lo splendore degli affreschi del piano nobile affollati di divinità dell'Olimpo, la canalizzazione dell'acquedotto Vergine per alimentare la fontana bassa del Ninfeo.
Non sappiamo se l'intera concezione della villa vada attribuita a Giulio III o al Vasari o a Michelangelo, chiamato a supervisionare il progetto, e quanto abbiano inciso sul progetto iniziale le continue modifiche in corso d'opera. Certo è che i ripetuti cambiamenti d'idea di un committente come il papa, che aveva disponibilità infinite e si poteva permettere qualunque capriccio, erano legati anche alla necessità di creare una degna cornice alle numerose statue antiche e moderne che venivano quotidianamente acquistate e regalate o, specialmente per quelle antiche, portate alla luce nel corso degli stessi lavori.
Fino al maggio 1555 si continuò a costruire. Solo con la morte del pontefice si chiuse il cantiere, lasciando parzialmente incompiuto l'edificio che fu in seguito pesantemente spogliato e restaurato.
Con il successore Pio IV ebbe inizio lo smembramento delle collezioni d'arte della villa, affidata ai nipoti Borromeo. I beni di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte furono confiscati da Paolo IV e passarono ai beni della Camera apostolica.
La villa servì per lungo tempo ad accogliere re, cardinali e ambasciatori che qui preparavano il loro ingresso solenne in città. Abbandonata dopo il papato di Pio VI, divenne ospedale e ancora accantonamento militare e, sotto Leone XIII, scuola di veterinaria. Nel 1876 passò al Demanio militare per essere ancora una volta adibita ad alloggio di soldati mentre sempre più incalzava il degrado.
La grande ripresa dell'edificio coincise con l'istituzione del museo a partire dalla fine dell'Ottocento, il che comportò interventi di ampliamento con l'aggiunta di due ali esterne e il mantenimento dei giardini all'italiana, degli affreschi e delle grandi sale del piano nobile.

Elenco Risorse Digitali disponibili nell'App

Cenni storici sulla villa.

Voce: Elisabetta Giuliani

Villa Giulia dall'alto.

Foto: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale

Assonometria del complesso

Fonte: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale

Villa Giulia, pianta della villa.

Disegno: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale