Modulo online Grande Guerra

Sabato 29 settembre, dalle ore 9,30 alle 12,30
LA CHIAMARONO GRANDE GUERRA. 
PASSEGGIATA STORICA SULLA MEMORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE A ROMA
nel centenario dal termine della Grande Guerra
Accompagna:
 Stefania Ficacci

Punto di incontro: Piazza Vittorio Emanuele II, nello slargo di fronte alla Chiesa di S. Eusebio
Coordinate: 41.896098, 12.503602
Punto di arrivo: piazza Santa Croce in Gerusalemme, Museo della Fanteria
Numero minimo partecipanti: 8
Costo: 8 euro (euro 6,50 se possessori di Bibliocard)
Costi aggiuntivi: euro 1,5 per radioguide in caso di più di 15 partecipanti 
Infoappasseggio@gmail.com, cell. 339-3385681081  

Cento anni sono trascorsi dalla Prima Guerra Mondiale, un conflitto ritenuto, ancora oggi, quasi confinato all'arco delle Alpi, patrimonio doloroso e glorioso di quelle regioni che furono teatro degli scontri. Ma la Grande Guerra fu il primo scontro che coinvolse davvero l'Italia intera, dalla Sicilia alla Val d'Aosta, dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia. E Roma, con il suo ruolo di capitale, divenne il fulcro prima delle decisioni politiche, poi della costruzione dell'opinione pubblica favorevole o contraria alla guerra, fino a diventare, di fatto, un secondo fronte di guerra, dove si combatté con le armi del discorso politico e della letteratura di propaganda. Quando giunse la vittoria, in quel freddissimo 4 novembre 1918, nella città la guerra non si concluse, anzi si aprì un altro percorso, quello del ritorno dei soldati e della loro celebrazione, necessaria per addolcire i risultati di una guerra che aveva ridefinito il suo significato. Come visse Roma i mesi della neutralità e delle decisioni? Come trascorse gli anni della guerra? In che modo celebrò I soldati che avevano portato alla vittoria? Quale memoria la città conserva di quell'immane conflitto? Attraverso il racconto itinerante degli eventi che si svolsero nel corso degli anni della guerra, la passeggiata vi accompagnerà alla scoperta dei luoghi che segnarono il “Maggio Glorioso” che precedette l'entrata in guerra, gli spazi simbolici che hanno segnato la “liturgia della vittoria”, come la costruzione dei Musei dedicati alla conservazione dei cimeli dell'Esercito italiano, facendo tappa alla Mostra Bollettino 1268. Il confine di carta, allestita presso il Museo della Fanteria.

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