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Giuseppe Capogrossi: [Senza titolo], 1971

• Codice: 01215
• Regione: Lazio
• Provincia: Roma
• Comune: Roma
• Località/quartiere: Castro Pretorio
• Localizzazione specifica: BNCR, Vestibolo della Sala conferenze
• Tipo: POI museale
• Coordinate geografiche: 41.906695° N 12.508248°

Abstract

Giuseppe Capogrossi, Roma 1900-1972
Disegno basato su: "Superficie 681", 1963
Arazzo in lana, cm 290x810

Nel secondo dopoguerra, una serie di mostre sull'arazzeria francese aveva fatto conoscere anche da noi il rinnovamento dell'arte dell'arazzo legato oltralpe all'opera di Jean Lurçat. A Roma la tradizione delle arazzerie pontificie attive presso il San Michele a Ripa era stata raccolta dalla famiglia di arazzieri Eroli, che tra 1902 e 1926 realizzano 25 arazzi 'da parata' per il Campidoglio, e nel secondo dopoguerra arredano alcune navi della flotta Lauro. Infine - ed è il precedente più diretto del concorso del 1970, che prevede espressamente tre arazzi 'ad alto liccio' tra le opere d'arte per la nuova Biblioteca nazionale - ci si avvale di grandi arazzi per l'arredo della turbonave Leonardo da Vinci, e poi per le due navi gemelle Michelangelo e Raffaello. Li realizza l'Arazzeria Scassa di Asti su disegno di alcuni artisti di primo piano, tra cui Capogrossi.

Descrizione

Insieme agli Eroli e agli Scassa in Italia operava a questi livelli l'Arazzeria Pennese, un consorzio artigiano che guardava alla secolare tradizione tessile abruzzese, fondato nel 1965 da Fernando De Nicola e Nicola Tonelli, consorzio che con gli artisti Afro e Capogrossi si aggiudicò il concorso del 1970. A conferma di un nuovo e vitale connubio tra arte moderna e arazzeria, pochi anni dopo, nel 1975, a Penne furono realizzati sei arazzi da modelli originali di Giacomo Balla, forniti dalle figlie; e numerosi artisti contemporanei vollero tradurre le loro opere in 'pittura tessuta'. Dopo gli ultimi difficili decenni, una mostra-laboratorio organizzata dal Museo di arte moderna e contemporanea di Penne nel 2012 ha rilanciato il progetto di far rivivere l'Arazzeria, che dal maggio 2014 è nuovamente attiva.