Chiesa e convento di Sant'Agostino

Chiesa e convento di Sant'Agostino.
  • Codice: 01329
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Rieti
  • Comune: Poggio Catino
  • Località/quartiere: Catino
  • Tipo: POI architettonico
  • Coordinate geografiche: 42.282117°N 12.682672°E

Abstract

Il complesso monastico di S. Agostino, distante dal centro abitato di Catino circa un chilometro e mezzo, è situato lungo l'antica via che collegava la zona con l'Abbazia di Farfa. Per il suo affascinante aspetto diruto e l'incantevole collocazione nella vallata tra il verde dei boschi vale sicuramente la pena di una visita.

Descrizione

Questo luogo di culto ha un'origine antichissima. La sua costruzione è certamente anteriore all'anno Mille, ma il primo documento scritto riferibile al complesso è il testamento di un tal Berardo di fu Berardo, datato 13 maggio 1316, dove si menzionano i "frati dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino e della Chiesa di Sant'Agostino". Al tempo dei frati esisteva la Compagnia di Sant'Agostino che il 28 agosto di ogni anno andava in processione dal castello al convento e al posto delle candele portava bastoni bianchi sormontati da nastri colorati.
Nel 1652 Papa Innocenzo X decise di sopprimere il convento per "rilassatezza, insufficienza di rendite ed entrate e per riduzione degli elementi".
Del convento rimangono oggi solo i resti delle mura perimetrali, fortemente rimaneggiate nei secoli come testimoniano le numerose aperture tamponate, e tracce di scale che portavano a un secondo piano.
Accanto al convento si conserva la chiesa dedicata a S. Agostino, nel luogo dove, secondo un'antica tradizione, lo stesso S. Agostino concepì una delle sue principali opere: il "De Civitate Dei" (La Città di Dio).
La chiesa si compone di una parte più antica, coperta con volte a crociera e occupata da presbiterio e sacrestia, e una parte più recente aggiunta in un secondo momento per ampliare l'edificio.
Nel presbiterio, sopra l'altare, si conserva un affresco raffigurante la Madonna in trono col Bambino sovrastata dalla figura del Padre Eterno con il Globo in mano, e sotto la scritta: "questa opera fu fatta dal frate Agustino del Bartolomeo de Catino addi 27 de Agusto 1578 D.F."
Nella volta sono affrescati i volti degli Apostoli e altre figure nascoste sotto uno strato di intonaco bianco.
Anche la sagrestia era interamente dipinta ma gran parte degli affreschi sono stati trafugati e oggi sono visibili solo le sinopie (i disegni preparatori) e una raffigurazione di S. Agostino molto rovinata.
La presenza di numerose aperture tamponate e giustapposizioni di muri poco chiare, sia all'interno che all'esterno della chiesa, fa supporre che in origine l'edificio potesse avere un'altra pianta e un diverso orientamento.
Manca uno studio approfondito del complesso che potrebbe chiarire tante questioni ancora sospese.

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Cenni storici.

Voce: Vanna Locatelli

Chiesa e convento di S. Agostino.

Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo

Esploriamo gli interni...

Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo

Dall'inventario del 1762.

Citazione tratta da A. D'Amelia, I castelli di Catino e di Poggio Catino in Sabina e altri castelli sabini: memorie storiche, Siena: Cantagalli, 1986.

Voce: Vanna Locatelli

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