Convento di S. Antonio Abate

Chiesa di Sant'Antonio.
  • Codice: 01334
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Rieti
  • Comune: Poggio Catino
  • Località/quartiere: Poggio Catino
  • Localizzazione specifica: Piazza S. Antonio
  • Tipo: POI architettonico
  • Coordinate geografiche: 42.295308° N 12.693266° E

Abstract

L'origine del Convento di S. Antonio risale alla fine del XVI secolo. Il complesso comprendeva la chiesa e un piccolo edificio per ospitare i frati che oggi è occupato dall'asilo comunale.

Descrizione

La prima notizia storica del Convento di Sant'Antonio risale al 1602 quando il comune di Poggio Catino fece dono alla chiesa della cisterna nella piazza antistante. Accanto alla chiesa era un piccolo cenobio dove viveva un ristretto gruppo di Frati conventuali francescani.
Nel 1656 il cardinal Sacchetti, vescovo di Sabina, ordinò che tutti i conventi dei Padri Minori Conventuali che non erano in grado di mantenere almeno 12 frati venissero sospesi.
Date le ridotte dimensioni e le scarse rendite il complesso religioso di Poggio Catino venne ridotto a cappellania con l'obbligo per il Cappellano di celebrare tutte le festività annuali, insegnare grammatica ai giovani del paese e aiutare il Parroco nelle sue funzioni.
Nonostante l'ordinanza i frati continuarono ad abitare nel convento ospitando anche il futuro papa Clemente XIV quando era ancora cardinale.
Nel 1774 il Convento di S. Antonio venne soppresso con un Breve Pontificio e riattivato nel 1785 dalla Congregazione dei Padri Redentoristi.
Alla fine dell'Ottocento il complesso era in totale abbandono e il Comune di Poggio Catino decise di stipulare un preliminare di vendita per l'acquisto dell'area con il Conte Nicola Capasso. La proprietà passò successivamente al professor Umberto Biraghi, allora padrone anche del Castello il quale, nel 1926, sui ruderi dell'ex-Convento, fece costruire l'Asilo infantile comunale.
Durante la prima guerra mondiale, all'interno della chiesa venne riscoperta una tela seicentesca di cui si era persa la memoria. Fra i militari distaccati in Sabina prima di essere inviati al fronte, un certo capitano Bertini, professore e intenditore di storia dell'arte, riconobbe il quadro rappresentante la Madonna del Rosario del celebre pittore Giambattista Salvi, detto il Sassoferrato.
Nella chiesa si conserva anche un'altra opera del XVII secolo raffigurante la Crocifissione, copia di Scipione Pulzone di Gaeta, recentemente restaurata dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio.
Fino ai primi anni del Novecento la Compagnia di S. Antonio organizzava grandi festeggiamenti con i cavalieri in parata reggenti lo stendardo del santo, accompagnati dalla banda e con la consueta benedizione degli animali.
Ancora oggi, il 17 gennaio, a Poggio Catino si festeggia S. Antonio Abate.

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Voce: Vanna Locatelli

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