Modulo online Roma fascista 2 - Piccone

Sabato 12 novembre 2016, dalle ore 10,00 alle 12,30
IL PICCONE FASCISTA E IL VENTRE DI ROMA (1922-1943) 

Accompagna: Stefania Ficacci
Punto di partenza: Piazza Bocca della Verità (accanto al Tempio rotondo)
Coordinate: 41.888694, 12.480789
Punto di arrivo: Via Cavour
Coordinate: 41.893396, 12.487815
Lunghezza: circa 1,8 km
Durata: 2,5 ore circa
Costo: offerta libera
Info: appasseggio@gmail.com, cell. 339-3585839

Gli sventramenti non sono un'invenzione fascista. L'idea di risanare la città attraverso le demolizioni delle parti asfittiche e non igieniche del centro antico è uno strumento utilizzato dal Regno d'Italia a partire dalle epidemie di colera del 1884-1885 a Napoli. Matilde Serao, che in quell'occasione raccontò i patimenti della città partenopea durante l'epidemia di colera, titolò il suo racconto proprio "Il ventre di Napoli", indicando come il termine sventramento, rubato alla chirurgia, fosse un modo efficace per raccontare gli interventi risanatori dell'igienismo ottocentesco. Anche Roma fu risanata dopo l'Unità d'Italia: prima il Ghetto, poi i vecchi rioni Eustachio e Ripa. Ma con il fascismo gli sventramenti assunsero il significato di un intervento più politico che urbanistico, mirante a costruire quell'immagine della Roma Capitale fascista, memoria dell'Impero Romano. Una passeggiata lungo le vie che portano dalla Bocca della Verità al Colosseo rappresenta una linea temporale attraverso la quale raccontare e capire le intenzioni e gli obiettivi del Regime, ma soprattutto per comprendere quali modifiche non tanto architettoniche ma piuttosto sociali gli interventi di sventramento hanno rappresentato per la città contemporanea.

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